I grandi eventi autunnali che omaggiano la vitalità di Venezia
- 04/09/2023
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Ospiti internazionali, cinema, talk su sostenibilità, creatività, moda, artigianato, arte: tutti i prossimi grandi eventi di fine estate ed inizio… Read More
La Sicilia rappresenta il mix ideale per chi vuole una vacanza a base di mare e di cultura: arte, spiagge bellissime, siti archeologici, centri storici e un paesaggio naturalistico mozzafiato.
Nel 2002 l’Unesco iscriveva tra i siti Patrimonio dell’Umanità le otto città tardo-barocche del Val di Noto: Caltagirone, Catania, Siracusa, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Tra queste Siracusa, dove sorge uno dei capolavori dell’antichità meglio conservati, nonostante lunghi periodi di abbandono, innumerevoli saccheggi e rifacimenti avvenuti nel corso dei secoli: il Teatro Greco di Siracusa sito all’interno del parco archeologico della città.
Dal 2005 fa parte del sito UNESCO che comprende il Centro Storico di Siracusa e la necropoli di Pantalica. Pantalica non è solo archeologia. Il sito è incastonato su ripide pareti rocciose incorniciate da una lussureggiante natura, un intricato snodarsi di cavità carsiche, e piscine naturali. Questo luogo, davvero unico al mondo, è stato proclamato Patrimonio dell’Umanità nel 2005, quando Pantalica, accoppiata a Siracusa, è stata iscritta nella World Heritage List.
Mai sentito parlare dell’Orecchio di Dionisio? Rimaniamo all’interno del parco archeologico di Siracusa e vicino al teatro greco si trovano le Latomie, grotte artificiali circondate da una lussureggiante vegetazione. La più famosa di queste è l’Orecchio di Dioniso, alta 23 metri e larga dai 5 agli 11. La sua forma ricorda quella di un padiglione auricolare, fondo ben 65 metri. La grotta è dotata di eccezionali proprietà acustiche, in grado di amplificare un suono fino a 16 volte.
Perché si chiama L’Orecchio di Dionisio? Il nome della grotta sarebbe stato dato dal pittore Caravaggio che, in visita a Siracusa nel 1608, volle avvalorare la leggenda secondo la quale la grotta sarebbe stata voluta da Dioniso, tiranno di Siracusa che fece scavare la Latomia dove rinchiudeva i propri prigionieri e, appostandosi all’interno di una cavità superiore, ascoltava i loro discorsi. A parte la leggenda, si pensa che la grotta fosse realmente la cassa di risonanza del teatro e questa storia, si aggiunge anche quella che chiama in causa il mitico Caravaggio che diede il nome “orecchio”, dunque, sarebbe stato proprio Michelangelo Merisi, il Caravaggio.
Quella del 2023 è la 58° stagione teatrale. Il teatro siracusano è il fiore all’occhiello del parco archeologico della Neapolis ma anche la sede naturale per l’annuale ciclo di tragedie classiche. La tradizione si rinnova infatti ogni anno e da marzo Siracusa si prepara all’evento culturale più importante del panorama cittadino. La stagione teatrale si protrae da maggio a settembre.
Ma lo sapevi che Siracusa detiene un record? è l’unica città europea in cui cresce spontaneamente ancora il papiro. Diversi esemplari crescono a Ortigia, nel cuore del centro storico, sulle sponde del fiume Ciane. La prima testimonianza certa sulla presenza della pianta in Sicilia risale al 1674, e oggi se ne possono vedere ancora degli esemplari all’interno della Fonte di Aretusa. La pianta, nota ai siracusani con il nome di pappera, pampera o parrucca per la folta chioma, se in un primo momento veniva utilizzata dai pescatori siracusani per intrecciare corde o dai contadini per legare i covoni, a partire dal XVIII secolo venne impiegata per la produzione di carta da papiro. Presso il Museo del papiro di Siracusa è possibile comprenderne il processo di lavorazione fino alla creazione della preziosa carta che ancora oggi viene lavorata dagli artigiani.
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